Scrittore e giornalista italiano.
Collaboratore della “Gazzetta del Popolo” e della
“Tribuna”, nel 1921, trasferitosi in Belgio, fondò e diresse
la rivista “Époque nouvelle”, con la quale intendeva far
conoscere e diffondere il più possibile la cultura e la realtà
italiane. Nel 1924 perse la vista e da quel momento il suo lavoro fu improntato
a riflessioni morali, alimentate anche dagli effetti di una profonda crisi
religiosa di cui si trovano tracce e riscontri nelle sue opere. Tra i suoi
scritti ricordiamo:
Il breviario della felicità (1927),
Il
fiore della notte (1928),
La cattedrale senza Dio (1930),
Consolazioni (1933),
Saper amare (1939),
Saper credere
(1946),
Noi che camminiamo nella notte (1946) (Pavia 1886 - Torino
1968).